L’educazione come spazio politico: Report dal 15° Congresso Internazionale di Pedagogia Critica

Dal 13 al 17 ottobre si è tenuto a Reggio Emilia il 15simo Congresso Internazionale di Pedagogia Critica (https://criticalpedagogycongress.org) legato al Freireproject (https://freireproject.com).
Erano presenti 47 partecipanti da Stati Uniti, Canada, Singapore, Gran Bretagna, Spagna, Italia, Olanda, Brasile e Grecia.

Il Congresso e il Progetto Freire lavorano alla creazione di una comunità critica internazionale che promuove la giustizia sociale in una varietà di contesti sociali e culturali, sostenendo l’attivismo e la ricerca critica in ambito culturale, giovanile, comunitario e mediatico. Entrambi i progetti sono volti a scardinare pratiche e strutture gerarchiche per costruire una immagin-azione sociale e politica contro-egemonica, collettiva e partecipativa.
All’interno di questa cornice pratico-teorica, gli incontri annuali del Congresso non hanno la struttura classica delle conferenze accademiche basate sulla scansione gerarchica di persone, contenuti, e tempi (orazioni plenarie, presentazioni di power point, etc.), ma si basano invece sulla partecipazione dialogica, in continuità con l’approccio freiriano di una pedagogia come strumento di dialogo, coscientizzazione, trasformazione e liberazione.
Le giornate a Reggio Emilia si sono articolate in diversi momenti di incontro, sia con realtà territoriali – visita a una scuola che applica l’approccio Malaguzzi, a una cooperativa educativa, al Centro Malaguzzi, e al Circolo Anarchico Berneri – sia con docenti della Facoltà di Educazione dell’Università di Reggio – Unimore. In università, due giornate intere sono state dedicate a lavori e discussioni di gruppo su tre temi fondamentali:
pedagogie di pace e guerre: discorsi sul potere
la pedagogia critica sta invecchiando? La nostra eredità e quella di Paulo [Freire], Pato [Jesús Gómez], e Joe [Kincheloe]
attivismo di comunità: fare la differenza.

Molto significativi per il pubblico straniero sono stati gli incontri svolti presso il Circolo Anarchico Berneri. Nella mattinata di lunedì 13, Gianandrea Ferrari ha iniziato a raccontare la storia del movimento anarchico italiano e del Circolo Berneri, ma moltissime domande hanno subito trasformato l’incontro in un intenso scambio e condivisione di idee. La serata di martedì 14 ha visto una cena al Circolo – un grazie particolare ad Alessandra Convertino, Jacopo Coppola, e Andrea Corghi – seguita dal concerto di Riccardo Dodi che ha suonato e cantato brani anarchici e libertari in italiano, spagnolo, e inglese, coinvolgendo le/i partecipanti nei canti.

Altro incontro molto seguito è stata la visita alle ex-Officine Reggiane. Michele Bellelli ha ripercorso la storia delle Officine, mentre Gianandrea ne ha raccontato le vicende politiche, dall’occupazione delle fabbriche nel 1926, all’interramento della bandiera anarchica Spartaco durante il fascismo, alle lotte operaie e sindacali degli anni Settanta e Ottanta. Anche qui, le/i partecipanti hanno posto molte domande e ci sono state occasioni di riflessione e confronto tra le realtà dei diversi paesi, dove le strutture egemoniche di potere riproducono gli stessi schemi di sfruttamento e oppressione.

Paola Giorgis

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